mercoledì 20 settembre 2017

lettera aperta


UNA NUOVA LETTERA DEL NOSTRO DOTT. Giorgio Mezzatesta....... RETENGO UN ARGOMENTO MOLTO IMPORTANTE QUELLO DI OGGI
Gentile direttore,
C’è un disegno di Legge, il 2287-bis, che credo interessi gli amici degli animali e tutti coloro che sono sensibili al problema dell’ambiente e delle creature che lo popolano. La norma, in discussione in Commissione Senato, prevede infatti una graduale eliminazione degli animali negli spettacoli circensi. Così, mentre diciotto dei ventotto Paesi della Comunità Europea hanno già vietato completamente o in parte l’uso di animali selvatici nei circhi, l’Italia è tra i rimanenti dieci che, ad oggi, non hanno, ahimè, manifestato attenzione al problema. Eppure di problema si tratta perché è in gioco l’educazione ambientale dei nostri ragazzi, il rispetto nei confronti di quella natura che oggi, sotto gli occhi di tutti, si ribella all’uomo e alle sue malefatte a suon di bombe d’acqua, alluvioni, cicloni e chi più ne ha, più ne metta! Ecco che allora fare assistere ad un bambino la segregazione di un animale e la sua esibizione claunesca e innaturale non può che ostacolarne lo sviluppo cerebrale in senso positivo, favorendo all’opposto un atteggiamento di prevaricazione nei confronti della stessa natura, dei più deboli e di insensibilità anche della sofferenza. E’ giusto vedere un elefante fare acrobazie degne di un giocoliere, stando magari su due zampe al solo scopo di far ridere, o vedere un leone attraversare un cerchio di fuoco, suo acerrimo nemico? A me pare di no! Gli animali non devono essere ridotti al ruolo di burattini costretti a comportarsi come mai farebbero in natura. Allora, cari genitori, ritenete sia educativo condurre i vostri bambini ad assistere a spettacoli in cui foche, giraffe, scimmie, rinoceronti e ippopotami sono oggetti di risate e sbeffeggiamenti da parte dei vostri figli? Non sono forse questi messaggi negativi che gli state inculcando, anche involontariamente? Il rispetto della natura non nasce dal rispetto degli animali? D’altro canto, e per fortuna, c’è anche da considerare che quasi tre italiani su quattro ritengono anacronistico e irrispettoso della vita animale la loro presenza negli spettacoli circensi, considerando che, in queste strutture, gli animali selvatici vivono in condizioni talmente distanti da quelle naturali che non possono sussistere le premesse perché ciò debba ancora continuare. Ma la scusa è sempre la stessa: siccome è una tradizione, è da salvaguardare! Francamente questa difesa non mi pare proponibile proprio perché dovremmo allora giustificare le corride spagnole, la caccia alle ultime balene del Giappone, la mattanza dei delfini nelle isole Faraoe, quella dei cuccioli di foca uccisi a bastonate in Canada perché così facendo non si rovina la loro pelliccia, la produzione del foie gras con le oche costrette a ingurgitare, tramite imbuto, un beverone che gli spappola il fegato, degenerandolo e infiltrandolo di grasso. O ancora “l’encierro” spagnolo, che consiste nel correre per strada davanti a un branco di bovini impauriti la cui fine è poi scontata. E potrei continuare ancora tanto a raccontare come in nome della tradizione, si continuino a perpetuare episodi di violenza verso esseri viventi non umani che hanno la sola colpa di avere forme diverse dalle nostre. Vi pare giusto tutto questo?
Giorgio Mezzatesta
Parma 15 settembre

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