martedì 28 febbraio 2017
non è suicidio
NON è SUICIDIO................SIAMO NOI UOMINI CHE SPESSO CI SOSTITUIAMO A DIO........USANDO LE MACCHINE QUANDO MUOIONO DEGLI ORGANI VITALI..........è ACCANIMENTO TERAPEUTICO.....
DIO TI HA ACCOLTO A BRACCIA APERTE...... SONO CERTA
DIO TI HA ACCOLTO A BRACCIA APERTE...... SONO CERTA
LETTERA APERTA DEL NOSTRO AMICO Dott.Giorgio Mezzatesta
LETTERA APERTA DEL NOSTRO AMICO Dott.Giorgio Mezzatesta
Signor direttore,
se me lo consente, non volendo in alcun modo riaccendere una polemica, che considero conclusa, sulla vicenda del gatto “Plastica” adottato da una casa di riposo per anziani, mi lasci fare alcune brevi considerazioni in risposta al dottor Varoli e ad Andrea Rossi. Pur essendo contento che il gattino abbia trovato collocazione presso una famiglia, rimane lo sconforto di sapere che, oggi, gli ospiti della struttura siano rimasti senza la compagnia di un animale. Sconforto che, ahimè, si è concretizzato nel vedere le foto di alcuni anziani che si stringono al petto “Plastica” dandogli baci e carezze e nel vedere un filmato, girato due giorni prima che il gatto venisse portato via dalla casa di riposo, che ritrae una anziana signora che, intenta a coccolarsi l’animale che si struscia fra le sue gambe, gli sussurragli in uno stretto dialetto: << il mio bel moro, come sei bello, ti voglio bene!>>. Pur comprendendo allora le corrette motivazioni del dottor Varoli, mi spingo a dire che forse si sarebbe dovuto trovare un”modus vivendi” prima di assumere la decisione di togliere il micio agli ultra novantenni con gravi disturbi di deambulazione. Anche perché risulta poco credibile che il gatto vivesse quasi sempre confinato in una stanza perché considerato un pericolo per l’incolumità delle persone. Come infatti è possibile pensare che, prima di richiederlo in adozione, non si sia considerato che, con la sua presenza, il felino a tre zampe avrebbe potuto causare perdita di equilibrio e caduta agli ospiti della struttura di riposo? Replicando poi ad Andrea Rossi che ritiene che il sottoscritto sia “poco amico” degli animali, rispondo che, pur comprendendo come l’impegno umanitario verso le persone bisognose sia più difficile e complesso rispetto a quello verso gli animali, nel mio amare i soggetti più deboli e fragili al primo posto pongo comunque sempre gli anziani e i loro bisogni, non escludendo neppure quel legame, che merita il massimo rispetto, che li lega a cani e gatti che nella mia vita, anche professionale, ho sempre difeso instancabilmente .
Signor direttore,
se me lo consente, non volendo in alcun modo riaccendere una polemica, che considero conclusa, sulla vicenda del gatto “Plastica” adottato da una casa di riposo per anziani, mi lasci fare alcune brevi considerazioni in risposta al dottor Varoli e ad Andrea Rossi. Pur essendo contento che il gattino abbia trovato collocazione presso una famiglia, rimane lo sconforto di sapere che, oggi, gli ospiti della struttura siano rimasti senza la compagnia di un animale. Sconforto che, ahimè, si è concretizzato nel vedere le foto di alcuni anziani che si stringono al petto “Plastica” dandogli baci e carezze e nel vedere un filmato, girato due giorni prima che il gatto venisse portato via dalla casa di riposo, che ritrae una anziana signora che, intenta a coccolarsi l’animale che si struscia fra le sue gambe, gli sussurragli in uno stretto dialetto: << il mio bel moro, come sei bello, ti voglio bene!>>. Pur comprendendo allora le corrette motivazioni del dottor Varoli, mi spingo a dire che forse si sarebbe dovuto trovare un”modus vivendi” prima di assumere la decisione di togliere il micio agli ultra novantenni con gravi disturbi di deambulazione. Anche perché risulta poco credibile che il gatto vivesse quasi sempre confinato in una stanza perché considerato un pericolo per l’incolumità delle persone. Come infatti è possibile pensare che, prima di richiederlo in adozione, non si sia considerato che, con la sua presenza, il felino a tre zampe avrebbe potuto causare perdita di equilibrio e caduta agli ospiti della struttura di riposo? Replicando poi ad Andrea Rossi che ritiene che il sottoscritto sia “poco amico” degli animali, rispondo che, pur comprendendo come l’impegno umanitario verso le persone bisognose sia più difficile e complesso rispetto a quello verso gli animali, nel mio amare i soggetti più deboli e fragili al primo posto pongo comunque sempre gli anziani e i loro bisogni, non escludendo neppure quel legame, che merita il massimo rispetto, che li lega a cani e gatti che nella mia vita, anche professionale, ho sempre difeso instancabilmente .
Giorgio Mezzatesta
Parma 25 febbraio
Parma 25 febbraio
lunedì 27 febbraio 2017
domenica 26 febbraio 2017
sabato 25 febbraio 2017
venerdì 24 febbraio 2017
giovedì 23 febbraio 2017
AIUTO
Si chiama Stella. Ha 1 anno e mezzo e pesa 4 kg. La moglie è incinta e l hanno messa in giardino senza recinzione. adottabile solo al nord Italia- per informazioni 340 5313775
bene
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